Abbiamo ricevuto e, in par condicio con tutte le altre interlocuzioni sollecitate dai movimenti politici e dall'associazionismo democratici, molto volentieri pubblichiamo.
Con l'occasione avvertendo che la rubrica, classificata come agenda eventi, veicolerà notizie attinenti alla vita politica, senza diventarne comunque la cassa di risonanza e/o la bacheca.
Avvio fase ricostituente PSI di Cremona
I socialisti cremonesi, richiamata la storia del Partito Socialista Italiano i valori e le battaglie sociali sostenute nel tempo, anche a livello locale, nelle istituzioni cittadine, annunciano l'avvio di una fase ricostituente del PSI, aperto alle Comunità socialiste, ai Circoli ed alle Associazioni presenti sul territorio, di ispirazione socialista.
L'obiettivo mira alla rinascita di soggetto unitario dei socialisti di Cremona e della provincia, formalmente aderente al PSI nazionale, affinchè si possa essere autorizzati all'utilizzo del simbolo del Partito nelle iniziative territoriali, ma soprattutto titolati a portare, nei consessi previsti, anche il nostro pensiero politico e le nostre aspettative.
Nelle prossime settimane replicheremo la riunione sulla prospettiva sopra delineata, anche nel cremasco e nel casalasco, propedeutiche alla definitiva convocazione della assemblea congressuale provinciale, in cui verranno eletti i nuovi organismi dirigenti.
Il Coordinamento provinciale PSI
Alberto Gigliotti, Diego Rufo
A margine dell'Assemblea della Comunità Socialista Cremonese
Come annunciato, Sabato 19 Febbraio a Cremona si è svolta una sessione della Comunità Socialista territoriale cremonese. Esaurita la parte dedicata all'ipotesi di un'eventuale ricostituzione del Partito Socialista nella provincia di Cremona (di cui diamo conto separatamente), i partecipanti hanno focalizzato una serie di iniziative. Illustrate dalla direzione de L'ECO DEL Popolo, anche a nome dell'Associazione Emilio Zanoni.
Enrico Vidali, che ha illustrato i programmi di prosieguo editoriale della Testata L'Eco del Popolo e di attività dell'Associazione Zanoni, che nelle prossime settimane riconvocherà i suoi organi dirigenti. L'assemblea unanime ha accolto il progetto di far convergere sulla Provincia l'istituzione di borse di studi di rango universitario per ricordare il profilo del Presidente Viola, prematuramente scomparso nel settembre dello scorso anno. I partecipanti hanno salutato con orgoglio ed entusiasmo la notizia riguardante il progetto avanzato di una mostra delle opere di Mario Coppetti, contestuale alla celebrazione del 77° anniversario della Liberazione. Nel dibattito sono intervenuti Mario Penci, Renato Bandera, Silvano Bonali.
Sarei, come semplice veteran della “riserva”, reticente di non rendessi pubbliche le mie riflessioni in materia di mission in capo alla Comunità Socialista, che da qualche anno si è posto l'obiettivo di colmare un vuoto di offerta politica per le fasce di opinione pubblica, potenzialmente militante, interessate ad un progetto di lungo respiro suscettibile di fornire una praticabile sistemazione teorica aggiornata ai latenti fermenti di rappresentanza delle idee di una sinistra riformista e di un socialismo liberale.
Quanto all'approdo della Comunità Socialista, formula di ultima generazione della volontà di un gruppo di nativi e non pentiti militanti socialisti di non gettare la tonaca alle ortiche, ad un format militante (con nome, simbolo e tessera) ritengo, interpretando il sentiment di altri veteran, siano indispensabili riflessioni utili ad evitare eterogenesi dei fini. Fin qui la Comunità è stato un contenitore di raccolta di un sentire diffuso ed omogeneo nell'ambiente dei socialisti, che da trent'anni ripudiano l'idea di reinventarsi ruoli nei mutati scenari della seconda e terza repubblica.
Per noi non ci sono state vie di Damasco e non siamo stati minimamente tentati di rifarci una vita in campi non a misura del nostro passato militante e delle nostre aspettative di continuare a testimoniare i nostri ideali.
In buona compagnia di portatori di convincimenti fermi, a prescindere dal possesso di tessere. Personalmente (e come me quasi tutti i miei compagni di percorso) sono stato tesserato dal 1962 al 1990. Da 30 anni, pur avendo un interesse e un senso di vicinanza al PSI (quando esistente a Cremona), non sono un iscritto. Ritenendo di ispirare la mia testimonianza all'impegno storicoculturale e all'attività pubblicistica. Senza essere severo, si capisce che non ho trovato motivazioni militanti per iscrivermi a questo PSI, indecifrabile se non nel tratto di una micronomenklatura dedita alle piccole rendite di posizione. In corso d'opera mi veniva riferito del proposito di giovani e qualificati appartenenti alla Comunità di diversificare l'offerta associativa socialista, rialzando la claire del PSI nel territorio. Chiarisco ad nauseam: pur non mettendomi di traverso a tale ipotesi, non ho nessuna intenzione di contribuire allo smantellamento delle preesistenze. Da anni, infatti, ritengo che la permanenza della mission socialista riguardi una testimonianza ideale, culturale, storica e progettuale, di una sinistra lib-lab. Ho rapporti su tale terreno di campo schierato ma non partisan, con sensibilità coerenti. E ritengo che tale tratto possa essere investito anche nelle politiche del territorio. Ciò si rileva manifestamente nella linea editoriale dell'Eco del Popolo. Fondato da un socialista umanitario e riformista, repubblicano, massone, socio (come me) della Società Filodrammatica. Diversamente da lui non sono interventista né massone. Ma i miei perni sono questi. Sono aperto a contaminarmi con altri profili (il PSI) purché non li intacchino.
Il futuro è in grembo a Giove. Per quanto si riferisce alla sostenibilità di un reimpianto nel territorio del PSI, ritengo che l'operazione non debba essere di modalità eterologa.
Le possibilità che possa decollare risiedono principalmente nella capacità del PSI di smettere di essere la nomenklaturina dei Boselli, Villetti, Nencini, Maraio e di tornare ad essere il motore di un nuovo processo Costituente, coerente con il progetto di Bertinoro (che si oppose alla costituzione del PD, ma da sinistra riformista). La mia ultima tessera PSI è del 1990. Essendomene privato fino adesso ed avendo comunque fatto per più di 30 anni tanta politica socialista, non posso andare oltre un rapporto simpatizzante. Giustificato anche dalla simpatia verso l'entusiasmo dei giovani ricostituenti. Cui darò, pur nella netta distinzione dei ruoli, non una ma due mani.
Ma ho un dovere di estrema chiarezza: le risorse prevalenti, mie e dei compagni/amici con cui operato negli ultimi anni, riguarderanno prevalentemente l'Associazione Zanoni, strumento associativo non partisan animato da culture differenziate e dedito alla ricerca storica ed alla divulgazione, e L'Eco del Popolo, testata storica aperta al confronto con le sensibilità democratiche, riformiste ed antifasciste.
(e.v.)